Articolo pubblicato su La Città di Salerno il giorno 04/01/2022
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Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, preannuncia il ritorno alla didattica a distanza, almeno per un mese. Perché, a causa della recrudescenza della pandemia - a detta del governatore - è preferibile non rientrare in classe per evitare ulteriori contagi. Una decisione che non è digerita del tutto dai dirigenti scolastici e dai sindacati che chiedono ulteriori provvedimenti perché da sola la Dad non è sufficiente per frenare l’avanzata del virus. E che fa storcere il naso anche a Roma: ieri, infatti, la richiesta di De Luca è stata analizzata attentamente dal Governo che, però, non ha indicato alcunché sulla questione. Secondo le fonti dell’esecutivo guidato dal premier Mario Draghi, le date di ripartenza della scuola resteranno quelle stabilite da calendario.
L’annuncio di De Luca. De Luca, ad una settimana dal suono della campanella dopo le festività natalizie, ritiene di dover innanzitutto tutelare la salute. E, perciò, è orientato a posticipare, sia per i vaccinati che per i non vaccinati, il rientro in classe. «Sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre». Proprio per questo motivo, secondo De Luca, «nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola». Perciò De Luca propone di «prendere 20/30 giorni di respiro» che consentirebbero «di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare, in questi giorni, la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca. Non sarebbe di certo - conclude una misura ideale, ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità».
Il disappunto dei dirigenti scolastici.
Non è d’accordo ad una Dad generalizzata Ginevra De Majo, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Picentia” di Pontecagnano Faiano. «Non mi pare opportuna - evidenzia - una chiusura generalizzata, che non tenga conto dei territori virtuosi, delle specificità di ciascun ciclo e dell’effettiva pericolosità del contagio. Nella nostra scuola ci sono stati alcuni positivi ma non c’è mai stato alcun contagio, né tra il personale né tra le famiglie, che ormai sono molto attente nel monitorare i sintomi e nell’evitare occasioni di contagio. Il danno di un altro periodo in Dad sarebbe enorme, sia dal punto di vista degli apprendimenti che psicologico. Per non parlare della difficoltà di dover andare a lavorare e ritrovarsi con i figli in Dad. Abbiamo voluto le Luci d’Artista, i ristoranti, i centri commerciali e i locali aperti, nessun potenziamento dei trasporti e adesso ci ritroviamo a richiudere di nuovo le scuole. Ci sono nazioni che hanno scelto di fare campagne periodiche di tamponi, addirittura fai da te, per evitare a ogni costo la sospensione delle attività didattiche in presenza. Penso che, con il concorso delle amministrazioni locali, si dovrebbero cercare alternative meno penalizzanti ».
Allarme contagi. È preoccupata per i contagi Carmela Santarcangelo, dirigente scolastica del Liceo classico “Tasso” di Salerno che, tuttavia, ritiene che la Dad da sola non abbia senso se non si prendono altri provvedimenti. «Comincia a preoccuparmi - rimarca - la diffusione dei contagi tra i docenti. Anche se vaccinati, la gran parte è sintomatica. Tra una settimana, probabilmente, non ci saranno più problemi e ciascuno potrà stare al suo posto con la Ffp2. Se si rispetteranno i protocolli potremo continuare ad andare a scuola in presenza. Ma sarà necessario un grande senso di responsabilità. Parlare di Dad può essere utile ma solo laddove non si riesca a garantire la copertura delle classi con i docenti. Ma la Dad, mantenendo aperte tutte le altre attività non avrebbe senso».
Potenziare gli screening. Chiede di potenziare i controlli e i tamponi il segretario provinciale dello Snals, Pasquale Gallotta. «A dicembre - sottolinea il sindacalista - la situazione era già abbastanza critica, con l’avvento delle feste vi è stato un ulteriore diffondersi di contagi. Riteniamo opportuno, prima della riapertura, un monitoraggio delle reali condizioni di rischio negli istituti. Il mondo della scuola, che ha navigato a vista per due anni, avrebbe bisogno di segni tangibili di inversione di rotta nelle politiche scolastiche. A cominciare dall’attenzione e la cura. È improponibile che il 7 gennaio molte scuole italiane riapriranno mentre oggi non si sappia ancora nulla di concreto sul come fare per arginare i contagi ».
Gaetano de Stefano
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Articolo pubblicato su La Città di Salerno il giorno 05/12/2021
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Dal prossimo 15 dicembre il personale scolastico potrà accedere in istituto solo se vaccinato. Non saranno, dunque, più validi il green pass temporaneo ottenuto con il tampone. E chi, tra il personale docente e non docente, non rispetterà quest’obbligo sarà sospeso dal lavoro. Tempi duri, dunque, per gli insegnanti e il personale Ata “no vax” che, per mantenere il posto di lavoro, dovranno per forza immunizzarsi con il vaccino.
Obbligo vaccinale.
Il richiamo all’obbligo vaccinale riguarda tutto il comparto scuola, ovvero il personale: del sistema nazionale di istruzione (scuole statali e paritarie, ivi compresi i centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia); delle scuole non paritarie; dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65; dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale (Iefp); dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Its). Sospensione ma non licenziamento. A controllare docenti e Ata dovranno essere i dirigenti scolastici. Il personale non in possesso di green pass vaccinale avrà cinque giorni di tempo per produrre la documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione o la richiesta di vaccinazione. Chi non può sottoporsi a vaccinazione, per cause di salute, deve presentare il certificato di esonero. Gli inadempienti verranno sospesi ma non licenziati e non potranno svolgere l’attività lavorativa a scuola, senza stipendio né altro compenso o emolumento. E potranno rientrare in servizio quando comunicheranno l’avvio o il completamento del ciclo vaccinale primario, entro un periodo non superiore a sei mesi dal 15 dicembre 2021.
Le circolari nelle scuole salernitane.
Nelle scuole salernitane i dirigenti scolastici stanno facendo “girare” la circolare con cui mettono a conoscenza gli insegnanti e il personale non docente dell’obbligo vaccinale. Anche a Salerno e provincia, seppur in numero piuttosto limitato, c’è personale scolastico no vax che, finora, ha potuto lavorare grazie alla certificazione temporanea rilasciata attraverso i tamponi antigenici o molecolari. «La situazione è sotto controllo - spiega Barbara Figliolia, dirigente scolastico del liceo scientifico “Severi” - tant’è che nel mio istituto ci sono solo tre docenti non ancora vaccinati, a causa di patologie. Per non essere sospesi dovranno munirsi del certificato medico che attesta l’esenzione. È bene precisare, tuttavia, che l’obbligo del green pass vaccinale riguarda solo il personale scolastico e non esteso agli esterni. Dunque anche gli esperti esterni dei Pon potranno continuare a svolgere l’attività con il semplice tampone».
La posizione del sindacato.
Chiede un chiarimento del ministero, per sollevare qualsiasi dubbio, il segretario provinciale dello Snals Pasquale Gallotta: «Considerato il marasma di interpretazioni e re-interpretazioni del decreto legge ci saremmo aspettati una nota ministeriale di chiarimento e di indicazione. Vediamo, al contrario, le diverse circolari dei dirigenti scolastici che sintetizzano, ognuno in un modo, quanto il decreto detta». Gallotta conferma inoltre «il disappunto per l’obbligo vaccinale e non perché contrari ai vaccini. La scuola con grande senso civico ha contribuito a contrastare il diffondersi del virus, tant’è che già a settembre il 95% del personale scolastico risultava vaccinato. Ma non possiamo accettare provvedimenti punitivi ».
Gaetano de Stefano
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Articolo pubblicato su La Città di Salerno il giorno 23/11/2021
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Ci sarà anche una delegazione sindacale salernitana, oggi pomeriggio, al sit-in organizzato a Napoli davanti alla Prefettura per protestare contro gli interventi previsti nella legge di Bilancio che penalizzano la scuola. Una manifestazione, per il momento, silenziosa ma non s’escludono, nel caso in cui le istanze non fossero recepite, proteste ben più vibranti. E questo perché, come spiega il segretario provinciale dello Snals Confsal di Salerno, Pasquale Gallotta, «non vengono prese in considerazione le esigenze dei lavoratori e di tutta la comunità educante. Le risorse stanziate per il rinnovo del contratto - puntualizza il sindacalista - non garantiscono il recupero del potere di acquisto dei lavoratori. Restano insufficienti le risorse stanziate per la proroga dei contratti Covid che al momento escludono il personale Ata, che poi è stato quello per il quale è stata fatta la maggior parte dei contratti di questa tipologia. Mancano ancora interventi fattivi sulla mobilità del personale e non ultimi, mancano sistemi di deroga sul dimensionamento delle scuole».
(g.d.s.)
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Articolo pubblicato su La Città di Salerno il giorno 16/09/2021
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Oltre cento istanze inviate dal Salernitano, lo Snals: «Gli elenchi non vengono rispettati»
L’anno scolastico parte, per il personale docente e non docente, all’insegna di disservizi ed errori. Tant’è che anche a Salerno si registrano centinaia di ricorsi. A lanciare l’allarme è il segretario provinciale dello Snals, Pasquale Gallotta, che rivela come ci siano state anomalie «causate dalla graduatoria Gps finalizzate ad ottenere l’immissione in ruolo oppure un contratto di supplenza annuale». Tant’è che ad oggi lo «Snals Salerno - spiega Gallotta - è impegnato ad inviare per conto dei precari diffide, accesso agli atti, richiesta di motivazione perché sta capitando in tutta Italia che ci sono casi in cui non sono stati rispettati la graduatoria, il punteggio posseduto, oppure lo stesso è stato erroneamente attribuito».
L’avvio dell’anno scolastico, dunque, non sarà dei più semplici, tenendo conto che restano sul tappeto anche gli altri problemi legati alla pandemia. «Siamo consapevoli - rimarca Gallotta - del fatto che la scuola può e deve contribuire al miglioramento della struttura sociale ed economica del Paese e tutti gli operatori della scuola sono seriamente impegnati. Insomma tutti, ognuno per il suo compito, ha cercato di contribuire alla agognata riapertura delle scuole. Purtroppo, però, va evidenziato che a fronte di grandi energie profuse dai lavoratori, restano nodi irrisolti, molte incognite, dovute ai continui interventi del Ministero che spesso creano confusione e ulteriori problemi, che come sindacato cerchiamo in ogni caso di risolvere: green pass, tamponi ed altri».
A detta di Gallotta c’è l’impressione che «spesso si sia proceduto procrastinando decisioni fondamentali per l’ordinato avvio dell’anno scolastico, mentre in taluni altri casi si è andato di fretta per dimostrare la conclusione delle operazioni prima dell’inizio delle lezioni, come ad esempio le nomine». «La stessa fretta - aggiunge il sindacalista - è stata adottata nell’estensione del green pass a chiunque abbia accesso alle “strutture” scolastiche. Tutte situazioni che aumentano il carico di lavoro delle scuole e complicano ulteriormente un inizio già di per sé complicato da storiche situazioni che nel contesto aumentano le difficoltà: inadeguatezza delle strutture e delle infrastrutture materiali e tecnologiche, numerosità delle classi, insufficienza dei finanziamenti, per fare esempi».
(g.d.s.)
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Articolo pubblicato su La Città di Salerno il giorno 19/06/2021
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Il segretario provinciale è stato rieletto: «Per il futuro ripartiamo dalle scuole»
Pasquale Gallotta è stato confermato segretario provinciale dello Snals Confsal. Una riconferma per certi versi scontata, visto il lavoro di Gallotta alla guida del primo sindacato della scuola, in quanto ha saputo garantire, anche in periodo difficile come quello della pandemia, il confronto tra gli iscritti e ha mostrato, al tempo stesso, grande attenzione alle istanze del territorio. Un’attenzione che, in concreto, si è tradotta con la presenza incisiva ai tavoli negoziali. Perciò la sua rielezione non fa altro che rafforzare il corso intrapreso dallo Snals-Confsal in quest’ultimi anni. Naturalmente Gallotta ha accolto, con entusiasmo, la fiducia nei sui confronti e, nel suo discorso di ringraziamento, ha voluto presentare il suo programma riguardante la volontà di un ulteriore rafforzamento del ruolo dello Snals a livello territoriale, puntando sul clima di coesione interna, la centralità dei temi e delle priorità posti a livello nazionale che impongono grande impegno anche a livello territoriale.
«Puntiamo - ha spiegato Pasquale Gallotta - sulle nuove forme di partecipazione attivate e sulla mobilitazione a tutti i livelli organizzativi, dell’intero quadro dirigente territoriale e delle nostre Rsu. Attendiamo scelte politiche nazionali coerenti con la situazione attuale, con i problemi da sanare, con le condizioni da creare, che permettano non la semplice ripartenza, ma il recupero e un funzionamento efficace ed efficiente delle nostre istituzioni, nel rispetto delle prestazioni professionali e della dignità dei lavoratori. In una fase particolarmente difficile, come quella che sta attraversando il Paese, il ruolo del sindacato è fondamentale per il rilancio. Occorre ripartire dalla scuola per avere un futuro. Il cambiamento non è più un’opzione ».
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