L’articolo 1, comma 309, della legge del 29 dicembre 2022, n. 197 penalizza in modo significativo alcune pensioni, comprimendone il valore d’acquisto. I mancati aumenti, non sono recuperabili, per cui i pensionati non solo subiscono perdite economiche immediate, ma vedono anche una costante diminuzione del valore delle loro pensioni nel lungo periodo.
La situazione è egregiamente esemplificata dalla Corte dei Conti toscana che precisa: «La penalizzazione dei titolari di trattamenti pensionistici più elevati lede non solo l’aspettativa economica ma anche la stessa dignità del lavoratore in quiescenza….in tale prospettiva la pensione più alta alla media non risulta considerata dal legislatore come il meritato riconoscimento per il maggiore impegno e capacità dimostrati durante la vita economicamente attiva, ma alla stregua di un mero privilegio….»
La norma è stata rimessa alla valutazione della Corte Costituzionale in quanto altera in modo permanente i diritti patrimoniali dei pensionati.
E’ ovvio che gli eventuali benefici ci saranno solo quando la Corte Costituzionale avrà espresso giudizio favorevole ai lavoratori sulla questione.
Ad ora appare opportuno interrompere la prescrizione inviando un’ istanza all’INPS di interruzione della decorrenza(allegato modello)